Recensione dello spettacolo IL DONO DI HITLER. Terezin
1941-1945 scritto e diretto da Daria
Veronese
con Giovanni Carta, Giovanni De Giorgi, Massimo
Mirani
Sabato Venticinque Gennaio Duemilaquattordici, Teatro
Millelire – Roma
IL DONO DI HITLER. Terezin 1941-1945 assurge, per il suo contenuto di alto
valore storiografico e compositivo, ad opera letteraria.
Daria Veronese autrice e regista, firma uno spettacolo teatrale,
evidente frutto di una grande ricerca sapientemente articolata in una
sceneggiatura diretta in modo molto equilibrato.
Il pubblico in attesa nel foyer, è accompagnato al principio, in una sala,
avvolta dal silenzio, allestita secondo canoni che evocano le terribili
disposizioni dei campi di concentramento, un contenitore dove adagiare gli
effetti personali, fogli di carta, alcuni stropicciati, altri ben visibili,
foto, poesie, spartiti, due bauli e dei veli alle pareti, nulla più, una
candela illumina gli spettatori e poi è lasciata sola in un angolo tra quei pochi
cenni argomentali ben studiati, una scenografia in grado di identificare con
semplicità l’agghiacciante spazio all’interno del quale ebrei, artisti e
bambini furono deportati e sterminati.