MENU

K-HOME | KIROLANDIA | KIRI | REGOLAMENTO | CONTATTI  | corrente culturale | fridaartes | privacy e cookie | disclaimer
Kirosegnaliamo | Kiroalmanacco | Kirosegnaliamo
K-NEWS | PALCOSCENICO | MUSICA | ARTE | CINEMA | LIBRI | COSTUME/SOCIETA' | SCIENZE/NATURA |FOTO | DISEGNI/PITTURE | RACCONTI | POESIE | VIDEO
IppoKiro PutzoKiro MayaKira ManuKira AttiroKira MireKira VeraKira CeresKira VolpocaKiro Krouge

martedì 26 novembre 2013

giovedì 21 novembre 2013

BUNKER, al Millelire lo psicothriller teatrale diretto da Anastasia Astolfi

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)

Recensione dello spettacolo teatrale BUNKER scritto e diretto da Anastasia Astolfi, interpretato da Anastasia Astolfi e Alessandra Chieli  
Venti Novembre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma


AL MILLELIRE, interno con dialoghi articolati tra immagini fisse a contrasto. Sequenze profonde immerse nelle luci e nelle ombre interiori di due donne.

BUNKER, ben scritto, ben diretto e ben interpretato da Anastasia Astolfi che condivide perfettamente la scena con la bravissima Alessandra Chieli è uno psicothriller teatrale da non perdere.

Già nell’attimo iniziale con chiaro effetto scenografico, si viene tirati dentro una vicenda a scena fissa che si articola tra molteplici fili conduttori, tanto da far rimanere sospesi sino all’ultimo attimo. Tra dialoghi e silenzi così densi da essere espressivi quanto le parole, lo spettacolo dal palcoscenico amplifica la sua valenza diventando quasi filmico, e tutte le rispettive forme si compenetrano mediante adeguate modulazioni.

martedì 19 novembre 2013

LA FOTOGRAFIA DI RODNEY SMITH: appena più in là, subito oltre il reale.



E se il mondo per un momento si piegasse alla delicata frammentarietà di un click cosa ne verrebbe fuori? Probabilmente, qualcosa di simile ad una fotografia di Rodney Smith.


Immagini surreali, lontane da un tempo ed uno spazio prestabilito, giocano con l’osservatore fino a condurlo verso il lato più indefinibile delle cose, di noi stessi, della nostra realtà.


Guardandole bene queste foto, si capisce subito che rappresentano una sfida. 
Forse la più grande, riconducibile tout court all’atto stesso di fotografare: prendere la realtà e farla diventare altro da sé, qualcosa di molto vicino ad un sogno. Farlo con la fotografia, rispetto ad altre arti più o meno convenzionali, vuol dire alzare irrimediabilmente l’asticella del possibile fallimento, dato che - come tutti sappiamo - la fotografia si ciba essenzialmente di realtà.


E la sfida è giocata da Rodney Smith con il minimo indispensabile. Una macchina fotografica, una pellicola in bianco e nero ed una grande manciata di fantasia. Tutte le immagini sono costruite in modo semplice, senza attrezzature o sistemi di luce particolari, prediligendo la luce naturale ed impreziosite soltanto dall’essenzialità di un bianco e nero senza tempo, lontano anni luce dal folgorante colore della contemporaneità.

Con questi pochi strumenti a disposizione le fotografie di Rodney Smith diventano mondi, slegati dalle costrizioni del qui e dell’ora, aprendosi ad inaspettati scenari ingaggiati a mostrare la straordinaria evanescenza e l’impossibile ripetibilità del sogno. Dove inquadrature costruite secondo prospettive classiche e geometrie rigorosamente studiate, sono in grado di regalare all’osservatore la semplice
ingenuità di un attimo di follia, al di fuori di ogni controllo.
 

Una sublime eleganza estetica e la consapevolezza sapiente di un artigiano dell’immagine fanno poi il resto, racchiudendo ogni fotografia in una sola stampa disponibile al mondo, come esclusivi scrigni dai quali è possibile avvicinarsi per udire frammenti di un sogno altrui.



Le sue fotografie, spesso popolate di riferimenti surrealisti, mettono in scena un mondo di attori sospesi, ognuno impegnato nell’ardua ricerca di una propria individualità, incastonati in ambienti onirici ed assurdi in grado spesso di tradire tangibili riferimenti alla realtà odierna. Dove le azioni sembrano essere ripetute in eterno poiché finalmente svelate nel loro intimo agire, e dove il tempo sembra abbia finalmente trovato il modo di sfilarsi lo stretto abito dell'ineluttabilità.

 

Ed è qui che il sogno, consumandosi, lascia spazio alle domande che la fotografia
si pone: e se fossimo noi, quei personaggi, fuori dalle pose della vita quotidiana?
Attori in fuga da un presente cristallizzato che non ci appartiene.






Risorse
http://www.rodneysmith.com (sito ufficiale del fotografo)
http://www.youtube.com/watch?v=oc3PdnHeA7c (video dedicato al fotografo)



Ti potrebbe interessare 

LUIGI GHIRRI: una piccola smagliatura sulla superficie delle cose




Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!  

giovedì 14 novembre 2013

JET LAG avatar


autore: Giovanni Palmieri (PutzoKiro)
KiroAvatar 
KiroFan



Ed ecco che il tratto divertente di Giovanni Palmieri aka PutzoKiro immortala tra gli avatar dei Kirofan, JET LAG 64 CAFE',  il risto-bistrot più sorprendente di Roma... che tra insalate, panini, tagliate e tagliatelle, mojitos e cicchettini ospita con simpatia tutti i nostri incontri  kirolavorativi...
KiroNico, KiroLuca e KiroElvis for you...





Se consideri questo post interessante scrivi un
commento, vota le stelline e clicca mi piace!  

martedì 12 novembre 2013

MARCELLA SULLO è CANDIDKIRA

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro) solo in parte 

Le luci appena spente 

una pellicola già si srotola
un Titolo
immagini in sequenza
voci
suoni...
...è una magia il cinema
sino ai titoli che scorrono
sino al The End.

Kirolandia blog di cooperazione 
s’arricchisce di una nuova importante rubrica
CINEMISTICA APPLICATA
che la giornalista
MARCELLA SULLO
autodefinendosi CHIACCHIERE AL VENTO
e per noi CANDIDKIRA
seguirà film per film.

Dice con simpatia di sé:
"Nata a Roma ma geneticamente irpina. Scorpione ma non troppo. Giornalista professionista. Lavora presso Radio Uno Rai. Mente aperta e cuore di più. Sport addicted…della serie se non sono strani non ci piacciono: spazia dalle kettlebell al trx, dalle clubbell al tacfit. Condizione necessaria è che abbiano un nome incomprensibile… Non vive senza musica... Cinefila, amante del teatro e rapita dall’arte Gastrosofa, formaggio dipendente ..degustatrice di bontà Unica debolezza: gli amici, farebbe di tutto per loro."

 - Marcella Sullo aka CandidKira -


Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!  

venerdì 8 novembre 2013

LA LEZIONE al MILLELIRE, uno Ionesco decisamente potente ed attuale

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)

Recensione dello spettacolo teatrale LA LEZIONE di Eugène Ionesco regia di Claudio Monzio Compagnoni – Mimmo Strati
interpretato da Claudio Scaramuzzino – Flavia Faloppa - Rosa Brancatella
Sei Novembre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma


Al MILLELEIRE si rimane seduti sino a quando LA LEZIONE non è finita per bene.
Claudio Monzio Compagnoni e Mimmo Strati spingono l’assurdo di Eugène Ionesco sino a quell’ennesima potenza che non permette mai distrazioni e catturano tutto il pubblico con una regia forte ed attuale.

Dopo una breve ed efficace riflessione introduttiva, il campanello, poi l’arrivo di una governate apparentemente disattenta, un’alunna all’uscio, e quindi l’appropinquarsi del professore, il tempo di assistere al loro primo incontro ed inizia un ammaestramento dinamico che va dritto sino all’epilogo.
In questa versione della piece ioneschiana non c’è spazio per fermarsi a capire, a riflettere, il crescendo è incessante, continuo, i picchi sono rocamboleschi, le poche discese veloci.
L’energia dei numeri, dei calcoli, dei linguismi, delle complesse articolazioni verbali, è intensa, lo spettacolo cresce a dismisura sino ad andare addirittura sopra se stesso.
Nel vortice di vitalità tutti i contenuti anche i più remoti vengono esaltati, intrappolati e quindi addizionati al testo e, nel rispetto dell’identità anche storica della commedia, l’attuale recondito si palesa sino a ricomporre  un’esibizione esattamente adeguata all’oggi in tutte le sue dinamiche.

lunedì 4 novembre 2013

NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO il più letto di Ottobre

K-news
più votato... 




I Kiri ad Ottobre hanno
preferito 
la recensione
NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO racconta Pier Paolo Pasolini 
di Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)






Se consideri questo post interessante scrivi un commento, vota le stelline e clicca mi piace!