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venerdì 25 ottobre 2013

NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO racconta Pier Paolo Pasolini

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)



Recensione dello spettacolo teatrale NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO  regia di Daria Veronese
scritto da Massimo Miriani e Daria Veronese, interpretato da Massimo Miriani
Ventitré Ottobre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma



Un corpo immobile steso a terra avvolto da un colore cupo, colpi di luce su di lui, il rumore di percosse, vocii, quindi un’anima, il suo riaversi, il suo vagare, l’arrivo in un altrove, così ha inizio l’articolata narrazione di un’ identità complessa,  in un immaginario soffio vitale dopo una violenta morte.

Massimo Miriani, in NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO,  racconta Pier Paolo Pasolini, un’ora di monologo, in cui risiede l’ardito tentativo di ridurre in rappresentazione il vissuto di un intellettuale dal pensiero articolato. Una descrizione non uniforme attraversata da continue altre narrazioni, interpretazioni di vari personaggi, tanto che sembra quasi di perdersi tra tutti quei riferimenti, tutti quegli accadimenti, quelle sfaccettature.

martedì 15 ottobre 2013

SORRISI AL JET LAG 64 CAFE'




Piccolo pensiero dedicato a Nico, Gianluca, Elvis e a tutti i ragazzi del Jet lag 64 Cafè


Al mattino, dopo aver assaporato il mio primo caffè del nuovo giorno, mi fermai un attimo e ricordai subito che c’era stato un prima che non avrei mai più scordato. Era fatto di cose semplici, soprattutto di chiacchiere, sorrisi e battute strappate tra una prelibata portata ed un’altra ancora migliore, accompagnate tutte da un delicato vino come sempre versato con grande eleganza. Mi ricordai di aver visto tanti amici scambiarsi parole a bassa e voce sonora, mi ricordai di aver trascorso appena una manciata di piacevoli infinite ore da ricordare, piene di tanta allegria, e poi, mi ricordai qualcosa che era accaduto fra noi amici, lì al Jet Lag 64 cafè, dopo uno shortino ed un forte reciproco abbraccio con Nico, Gianluca ed Elvis, qualcosa di cui avrei ancora goduto insieme al mio iniziale stretto espresso del mattino seguente, sì, più di ogni altra cosa, mi ricordai di un ghiotto e squisito… grazie.


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mercoledì 9 ottobre 2013

giovedì 3 ottobre 2013

TRINCEA DI SIGNORE, applaudiamo sommersi da delicatissime battute

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)
K-articoli 
Palcoscenico


Riflessione critica circa lo spettacolo teatrale TRINCEA DI SIGNORE  regia di Lydia Biondi,
scritto da Silvia Calamai, con Lydia Biondi e Mirella Mazzeranghi.
Primo Ottobre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma


Alla fine sembra quasi di vederla quella cupola farsi piccola, lontana, sembra quasi di sentirla cadere ancora quella pioggia che sommerge di sé tutto il reale, che rimane lontano, che resta fuori da quella vicenda iniziata con  un possibile caso, colmato da due diverse identità ben delineate, costrette a confrontarsi.

Si può narrare una vicenda rimanendo sempre in punta di penna, sino all’ultima battuta? Si può con delicatezza attraversare un dialogo senza mai esagerare, senza mai strafare, senza mai urlare, si può?
In TRINCEA DI SIGNORE Silvia Calamai riesce a farlo, elaborando un sottile quanto aggraziato testo ricco di linguaggi e metalinguaggi valorizzati da stratagemmi densi di contenuti profondi e simbolismi.
Anche Lydia Biondi lo persegue nel costruire una regia intenta sino alla fine a tenere a freno la recitazione, ben stretta tra tante battutine, modulate con maestria, mai urlate, micro sguardi composti in sorrisi e risate strappate con molta grazia.
Lo fanno le due bravissime attrici, Lydia Biondi e Mirella Mazzeranghi, interpretando i loro personaggi senza mai lasciarsi prendere dalla troppa enfasi ma perfettamente adeguate nelle loro due realtà sempre sussurrate, dette con dolcezza, narrate con eleganza.

martedì 1 ottobre 2013

LUIGI GHIRRI il più letto di Settembre

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LUIGI GHIRRI: una piccola smagliatura sulla superficie delle cose
di Valerio Cappabianca (KappaKiro) 





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