Recensione dello
spettacolo teatrale NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO regia di Daria Veronese
scritto da Massimo Miriani
e Daria Veronese, interpretato da Massimo Miriani
Ventitré Ottobre
Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma
Un corpo immobile steso a terra
avvolto da un colore cupo, colpi di luce su di lui, il rumore di percosse,
vocii, quindi un’anima, il suo riaversi, il suo vagare, l’arrivo in un altrove,
così ha inizio l’articolata narrazione di un’ identità complessa, in un immaginario soffio vitale dopo una
violenta morte.
Massimo Miriani, in NON PER VANTARMI MA AVEVO CAPITO TUTTO, racconta Pier Paolo Pasolini, un’ora di
monologo, in cui risiede l’ardito tentativo di ridurre in rappresentazione il
vissuto di un intellettuale dal pensiero articolato. Una descrizione non
uniforme attraversata da continue altre narrazioni, interpretazioni di vari personaggi,
tanto che sembra quasi di perdersi tra tutti quei riferimenti, tutti quegli
accadimenti, quelle sfaccettature.