Recensione dello spettacolo teatrale
IN A DARK DARK HOUSE regia Max Amato,
IN A DARK DARK HOUSE regia Max Amato,
Ventitré Febbraio
Duemilatredici, Teatro Cometa Off - Roma
La rappresentazione di un dramma familiare tenuto sospeso sino allo sconcertante
epilogo
La versione di IN A DARK DARK HOUSE voluta da
Massimiliano “Max” Amato destina questo interessante e controverso componimento
teatrale di Neil LaBute, sino ad ora inedito in Italia, al successo.
Coraggioso l’atto del
regista di trattare apertamente in teatro una
tematica che solo ultimamente viene discussa in profondità anche in Italia.
Due fratelli, vittime in
adolescenza di atroci violenze, oramai adulti, cercano nel dialogo delle risposte
e forse un congiungimento. Il senso d’inadeguatezza, a tratti appena
pronunciato ed in altri momenti urlato al mondo disattento, divora i due personaggi che cercano di confrontarsi, mentre ogni
convinzione tende a capovolgersi.
Un’unica ingenua presenza
femminile compare nella sua gaia semplicità per ridefinire in parte il
terribile quadro.