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venerdì 8 novembre 2013

LA LEZIONE al MILLELIRE, uno Ionesco decisamente potente ed attuale

autore: Andrea Alessio Cavarretta (IppoKiro)

Recensione dello spettacolo teatrale LA LEZIONE di Eugène Ionesco regia di Claudio Monzio Compagnoni – Mimmo Strati
interpretato da Claudio Scaramuzzino – Flavia Faloppa - Rosa Brancatella
Sei Novembre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma


Al MILLELEIRE si rimane seduti sino a quando LA LEZIONE non è finita per bene.
Claudio Monzio Compagnoni e Mimmo Strati spingono l’assurdo di Eugène Ionesco sino a quell’ennesima potenza che non permette mai distrazioni e catturano tutto il pubblico con una regia forte ed attuale.

Dopo una breve ed efficace riflessione introduttiva, il campanello, poi l’arrivo di una governate apparentemente disattenta, un’alunna all’uscio, e quindi l’appropinquarsi del professore, il tempo di assistere al loro primo incontro ed inizia un ammaestramento dinamico che va dritto sino all’epilogo.
In questa versione della piece ioneschiana non c’è spazio per fermarsi a capire, a riflettere, il crescendo è incessante, continuo, i picchi sono rocamboleschi, le poche discese veloci.
L’energia dei numeri, dei calcoli, dei linguismi, delle complesse articolazioni verbali, è intensa, lo spettacolo cresce a dismisura sino ad andare addirittura sopra se stesso.
Nel vortice di vitalità tutti i contenuti anche i più remoti vengono esaltati, intrappolati e quindi addizionati al testo e, nel rispetto dell’identità anche storica della commedia, l’attuale recondito si palesa sino a ricomporre  un’esibizione esattamente adeguata all’oggi in tutte le sue dinamiche.


Alla bravura degli attori protagonisti Claudio Scaramuzzino e Flavia Faloppa si deve la perfetta riuscita della rappresentazione, sia nelle interessanti individualità recitative che nella loro capacità di costruire un rapporto scenico in grado di alimentarsi in continuazione mediante simmetrie e complesse alchimie. Con la loro eccellente recitazione, affilano insieme una tagliente lama interpretativa, già pronta sin dall’inizio ad affondare violentemente nell’epilogo. Una perfetta osmosi articolata in mezzo alle tante dualità visibili e nascoste: aritmetica, filologia, coscienza, incoscienza, consapevolezza,inconsapevolezza, piacere, dolore, vita, morte. In un continuo gioco di sguardi, gesti, complessi moti interiori, trova spazio anche la presenza della governante, elemento terzo, figura onnisciente di questo articolato atto unico.    

Una variante del dramma in cui tutti i vari elementi riescono a compenetrarsi, ma anche una chiara lezione di compattezza, di affiatamento tanto forte da far scomparire qualche dettaglio non completamente perfetto.

Attraversati sin dall’inizio da questi pericolosi addestramenti si rimane in bilico sul filo di quella penetrante lama, senza farsi sfuggire nemmeno un respiro e neppure quell’ ultima finezza inattesa che apre definitivamente il testo di Ionesco a nuove interessanti attualizzazioni.


LA LEZIONE di Eugène Ionesco
Regia Claudio Monzio Compagnoni – Mimmo Strati
Interpreti Claudio Scaramuzzino – Flavia Faloppa - Rosa Brancatella
Aiuto regia Stefano Scaramuzzino   Scenografie Michele Funghi





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