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martedì 19 novembre 2013

LA FOTOGRAFIA DI RODNEY SMITH: appena più in là, subito oltre il reale.



E se il mondo per un momento si piegasse alla delicata frammentarietà di un click cosa ne verrebbe fuori? Probabilmente, qualcosa di simile ad una fotografia di Rodney Smith.


Immagini surreali, lontane da un tempo ed uno spazio prestabilito, giocano con l’osservatore fino a condurlo verso il lato più indefinibile delle cose, di noi stessi, della nostra realtà.


Guardandole bene queste foto, si capisce subito che rappresentano una sfida. 
Forse la più grande, riconducibile tout court all’atto stesso di fotografare: prendere la realtà e farla diventare altro da sé, qualcosa di molto vicino ad un sogno. Farlo con la fotografia, rispetto ad altre arti più o meno convenzionali, vuol dire alzare irrimediabilmente l’asticella del possibile fallimento, dato che - come tutti sappiamo - la fotografia si ciba essenzialmente di realtà.


E la sfida è giocata da Rodney Smith con il minimo indispensabile. Una macchina fotografica, una pellicola in bianco e nero ed una grande manciata di fantasia. Tutte le immagini sono costruite in modo semplice, senza attrezzature o sistemi di luce particolari, prediligendo la luce naturale ed impreziosite soltanto dall’essenzialità di un bianco e nero senza tempo, lontano anni luce dal folgorante colore della contemporaneità.

Con questi pochi strumenti a disposizione le fotografie di Rodney Smith diventano mondi, slegati dalle costrizioni del qui e dell’ora, aprendosi ad inaspettati scenari ingaggiati a mostrare la straordinaria evanescenza e l’impossibile ripetibilità del sogno. Dove inquadrature costruite secondo prospettive classiche e geometrie rigorosamente studiate, sono in grado di regalare all’osservatore la semplice
ingenuità di un attimo di follia, al di fuori di ogni controllo.
 

Una sublime eleganza estetica e la consapevolezza sapiente di un artigiano dell’immagine fanno poi il resto, racchiudendo ogni fotografia in una sola stampa disponibile al mondo, come esclusivi scrigni dai quali è possibile avvicinarsi per udire frammenti di un sogno altrui.



Le sue fotografie, spesso popolate di riferimenti surrealisti, mettono in scena un mondo di attori sospesi, ognuno impegnato nell’ardua ricerca di una propria individualità, incastonati in ambienti onirici ed assurdi in grado spesso di tradire tangibili riferimenti alla realtà odierna. Dove le azioni sembrano essere ripetute in eterno poiché finalmente svelate nel loro intimo agire, e dove il tempo sembra abbia finalmente trovato il modo di sfilarsi lo stretto abito dell'ineluttabilità.

 

Ed è qui che il sogno, consumandosi, lascia spazio alle domande che la fotografia
si pone: e se fossimo noi, quei personaggi, fuori dalle pose della vita quotidiana?
Attori in fuga da un presente cristallizzato che non ci appartiene.






Risorse
http://www.rodneysmith.com (sito ufficiale del fotografo)
http://www.youtube.com/watch?v=oc3PdnHeA7c (video dedicato al fotografo)



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