Sabato scorso ero seduta a leggere il giornale ad uno dei tavolini esterni del mio bar preferito davanti a cappuccino e maritozzo, godendomi una rara giornata di sole, tre ragazze, per un totale complessivo di anni 65 al massimo, si siedono al tavolo di fronte al mio, l’occhio mi rotola su una delle tre, aveva una specie di sacca sulle spalle dalla quale usciva un sottile tubicino invisibile che le entrava nel naso… poveretta, chissà che grave malattia, che vita infelice, che tristezza…
Poi, il gestore del bar le si avvicina e dice “Romina, allora come va la dieta? Quanti giorni ti mancano?”
Origliando le loro conversazioni (si è da maleducati, ma è più forte di me, non resisto!) ho scoperto che per dimagrire la ragazza si era fatta istallare un aggeggio (scusate il termine, ma non so come definirlo) che per 10 giorni le forniva un nutrimento particolare e lei doveva limitarsi a bere solo liquidi…